La prima domenica del mese i musei statali sono accessibili gratuitamente: il 3 febbraio sono stata a visitare il museo archeologico di Ferrara insieme a mia figlia che ha appena finito di studiare gli Etruschi.
Il museo si trova a pochi passi dalla Delizia Estense in via XX Settembre, nel palazzo cinquecentesco Costabili detto di Ludovico il Moro.
Intorno al 1922 vennero scoperti i reperti della città di Spina durante le opere di bonifica delle valli del Po, in modo casuale vennero a galla anfore e terrecotte, poi si diede origine ad una propria ricerca archeologico che portò alla luce migliaia di tombe arricchite da corredi di cui oggi possiamo godere la vista; negli anni intorno al 1955 venne poi individuato l’agglomerato urbano e altre necropoli. Nel 1935 venne inaugurato il museo, ricordo poi che da bambina alle scuole primarie la visita a questo museo era una tappa che facevo tutti i bambini.
Ci sono più elementi a favore di questo museo: uno la bellezza del palazzo che presenta un giardino di stampo rinascimentale diviso in aiuole e un labirinto con siepi basse e sale con soffitti affrescati da Bevenuto Tisi da Garofalo in cui sono rappresentate scene della corte ducale e di scene riferibili al mito di Eros.
L’altro elemento importante è tutto il percorso museale relativo ai reperti di Spina. Si parte da una sala al piano terra dove si notano i primi reperti di anfore, piatti, inoltre c’è una bella ricostruzione video di come dovevano essere le abitazioni a Spina.
Al primo piano si può visitate una sala in cui sono esposte due piroghe lunghe ( una 12 e l’altra 14 metri), ciò che colpisce è lo stato delle due imbarcazioni
Quando si sale al primo piano del palazzo si entra in una concatenazione di sale , in cui sono esposti i reperti delle necropoli in ordine cronologico: vasi, brocche di bronzo, anfore di diverse dimensioni con illustrazioni di personaggi mitologici o di vita quotidiana: mi ha colpito un anfora in cui nella didascalia c’era scritt0 “ inseguimento di un uomo contro una donna. Inoltre sono visibili degli animali in terracotta che fungevano da suppellettili ma anche da gioco per i bambini. In una piccola sala c’è unesposizione di gioielli di due tipi: d’oro o di ambra: diademi, orecchini, spille, collane con cui le donne del tempo solevano rendersi più belle. La lavorazione dell’oro era di altissima qualità, da cui si desume che l’artigianalità degli etruschi testimoniano una grande abilità tecnica di lavorazione dei metalli.
Le ultime sale del palazzo prevedono l’esposizione di pezzi molto pregiati come fattura e decorazione: si possono vedere piatti da pesce che dovevano servire per i corredi delle spose. Nell ‘ultima sala si possono ammirare vasi dipinti di varie epoche e di vari decoratori in cui le immagini sono per lo più impostate sul dio Dionisio, dio non solo del vino ma anche del teatro, viene rappresentato in vari spaccati dei miti Greci: la sala poi era al boi e i vasi sono illuminati da sotto ciò incentiva tantissimo la visione
per informazioni
il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 17.00 http://www.archeoferrara.beniculturali.it/




